Bobo Vieri è un personaggio. In tutti i sensi. Divide gli animi, ma riesce sempre a catalizzare l’attenzione e strappare risate. In un modo o nell’altro. Prendiamo la faccenda di Twitter. Si è iscritto da qualche mese, i primi tempi non aveva ben chiaro il funzionamento e un po’ “s’incartava”, poi ha affermato anche lì la sua natura da capobranco. L’esclamazione “Zio Porcone”, che gli è particolarmente cara, è subito diventata un hashtag. Un hashtag che ormai spopola – è proprio il caso di dirlo – fra grandi e piccini. Quando qualcosa non va, quando si sdrammatizza, quando di mette a segno un buon colpo, quando ci si rivolge proprio a Vieri… I messaggi vengono rigorosamente chiusi con un bel #zioporcone. E passa la paura.
Bobo è consapevole di tale successo, ma non se la tira più di tanto. Legge ciò che gli scrivono, spesso risponde, distribuisci retweet nei limiti del possibile, insomma si diverte come un matto. Indifferente ai detrattori e sempre autentico. Perché è forse questo il suo merito più grande: Vieri non si nasconde dietro un dito, non costruisce la sua immagine, non interpreta un ruolo. Si mostra per quello che è, con i pregi e i difetti. E il popolo del web gradisce parecchio. Alzi la mano chi non trascorrerebbe molto volentieri una serata in sua compagnia. Con lui, che sembra aver capito da un pezzo il modo migliore per godersi la vita…
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