… Stavolta quel nome lo pronuncia, Gabriele Muccino. Il nome di Carla Vangelista, la scrittrice che qualche giorno fa l’ha querelato; la donna che pare abbia una sorta di totale controllo su Silvio. Suo fratello.
Gabriele e Silvio sono distanti ormai da tanto tempo. I motivi della drastica rottura risultano ancora ignoti, ma arrivati a questo punto vien da credere che la signora Carla abbia un ruolo determinante in tali geometrie. Stamattina Gabriele si è sfogato tramite i social, forse in un estremo tentativo di cambiare le cose. Di ritrovare, in qualche modo, Silvio.
“Si tratta di una ex adattatrice dialoghi – ha scritto a proposito della Vangelista – improvvisata scrittrice di discutibile talento che ha sequestrato e rovinato il talento e (opinione personale) la vita di un promettentissimo ragazzo e attore dall’altrettanto promettente futuro a cui ero (sono ancora) profondamente legato nonostante non lo veda nè lo senta troppi anni. E certo non per mia scelta. Anzi. Ma tornando alla signora scrittrice in questione, lei e il giovane ragazzo, che l’ha seguita immolandosi per lei come un kamikaze, si sono fatti (ignoro le dinamiche specifiche che anzi mi spaventano o forse inorridiscono), letteralmente terra bruciata intorno, con tutti e dico letteralmente tutti. Basta chiedere in giro nell’ambiente del cinema romano e chiunque confermerà con tristezza questa realtà. Chiunque saprà di chi parlo“.
Poi Gabriele si sofferma sulla querela, sottolineando che “se fosse una vera artista saprebbe che questa è la vita degli artisti: venir criticati“. E ribadisce il concetto, articolandolo in più sfumature e lasciando emergere tutta la sua rabbia nei confronti di questa donna. Che è bionda, piccola, minuta, con un corpo poco femminile. Che ha quasi sessant’anni contro i trentuno di Silvio. Non è ancora ben chiaro che tipo di rapporto abbiano, Silvio e la signora Carla. Ma due cose sono certe: il dolore di Gabriele e la metamorfosi di suo fratello. Che era vivace, che se ne stava sempre in giro, che pareva volesse mangiarsi il mondo. E invece è stato inghiottito da qualcosa. Speriamo sia felice, almeno.
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