Platinette è un personaggio smodato, eccessivo, scomodo, sopra le righe. Quasi un’amplificazione delle paure umane, delle emozioni, dei moti di ribellione. Platinette piace o non piace: sono escluse le vie di mezzo e, in ogni caso, è impossibile negare la sua originalità. Dietro quella maschera e quelle vesti bizzarre c’è Mauro Coruzzi, classe 1955, conduttore radiofonico, autore tv e attore: e questo lo sanno quasi tutti. Sono forse molti di meno, invece, a conoscere la sua lunga gavetta.
Nato da una famiglia molto umile, ha guadagnato i primi soldi facendo il garzone di fruttivendolo, poi ha mosso i primi passi come giornalista per la carta stampate e la radio. Cantava, anche: si è esibito per eventi, discoteche, feste di sorta. Approdato a Milano, ha cominciato a inanellare traguardi. Ha lavorato per il Festivalbar e Rock caffè, ha condotto la trasmissione Platinews su Radio Deejay, ha partecipato al Maurizio Costanzo Show e a Buona domenica.
Nel 1999 ha pubblicato un album contenente 18 cover di successo, successivamente ha prestato la propria collaborazione anche a La7 e ItaliaUno, ha pubblicato libri, calcato le scene teatrali, inciso altri dischi. Si è esibito al Festival di Sanremo, è stato ingaggiato per tanti altri programmi, fa parte della giuria di Amici, ha un blog. Un vulcano, insomma.
E veniamo alla “chicca”: ecco Mauro travestito da Mina per il cortometraggio diretto da Gianni Amelio nel 1984 ed eccolo anche senza trucco e senza inganno… L’avreste riconosciuto?