Miss Italia addio: Raiuno rinuncia
In principio, cioè nel 1939, si chiamava 5000 lire per un sorriso. Era un concorso fotografico per sponsorizzare una marca di dentifricio e le concorrenti non sfilavano su una passerella ma dovevano semplicemente inviare una loro immagine. Poi ci fu l’interruzione dovuta alla seconda guerra mondiale e si ricominciò nel 1946 con il nome attuale: Miss Italia. Fare l’elenco di tutte le ragazze che hanno cominciato da lì la loro carriera nel mondo dello spettacolo, diventando poi attrici, modelle, showgirl e conduttrici sarebbe impresa a dir poco ardua; ma di certo è sempre stato un ottimo trampolino di lancio. Un trampolino che adesso rischia di spezzarsi per sempre.
“Perché il sogno continui. Sostienici su TWITTER! #MissItaliaContinua“: questo il messaggio apparso ieri sera sulla pagina ufficiale di Facebook. Ma no, non continua. Miss Italia finisce qua, almeno per quanto riguarda Raiuno. Le indiscrezioni giravano già da un po’ e adesso arriva la conferma del direttore di rete Giancarlo Leone: “RaiUno sin da gennaio – sono state le sue parole – ha informato gli organizzatori di Miss Italia che la rete non avrebbe mandato in onda la diretta del concorso“. Leone ha aggiunto che Lucio Presta, dal 2012 collaboratore di Patrizia Mirigliani nell’organizzazione della celebre kermesse, già era a conoscenza della decisione: lui non ha ancora rilasciato dichiarazioni ufficiali. Ma allora, se chi di dovere sapeva tutto, perché pubblicare quel messaggio e chiedere sostegno? Mah.
Ancora non circolano indiscrezioni e/o news circa un eventuale intervento di Mediaset: “Io ritengo che il concorso stia bene in Rai – ha detto la Mirigliani qualche giorno fa durante un’intervista radiofonica – ricordo che, in tv, è nato con Fininvest. Ribadisco però che ci vuole cura e amore nel fare un programma come questo, adeguandolo ai tempi d’oggi. Nei nostri confronti è stato detto di tutto. Per esempio che Miss Italia non è al passo con i tempi. E’ vero il contrario, come dimostra il numero delle iscrizioni delle ragazze, in aumento proprio in questi giorni, lo svolgimento di 600 selezioni in tutto il territorio nazionale“. Eh sì, perché non si è mica fermato tutto, anzi. Ma la Mirigliani ha anche fatto presente che “la produzione non è compito nostro, spetta alla Rai riformulare il programma, che è pur sempre seguito da oltre cinque milioni di persone e parliamo di una manifestazione che è un bene pubblico, storia della cultura popolare del nostro Paese“. La Rai ha deciso di non riformulare, bensì di tirarsi fuori. Con buona pace di quei cinque milioni di persone.
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