Ilaria Galassi è stata fra i volti più amati del cult show Non è la Rai: ha fatto “coppia” fissa prima con Romina Mondello, poi con Roberta Carrano e successivamente con Antonella Mosetti. Ha conquistato il pubblico con il suo aspetto da gattina, la sua dolcezza, l’aspetto delicato. Terminata quell’esperienza ha lavorato come modella e preso parte ad altri programmi tv fra cui Ok, il prezzo è giusto!, Zelig, Buona Domenica, Libero. Nella sua vita, però, è accaduto qualcosa di molto grave. Nel 2000 – era l’antivigilia di Natale – è stata colpita da un aneurisma congenito che le ha lentamente provocato il coma. E’ stata portata in ospedale e sottoposta a un’operazione durata ben dieci ore. L’intervento è andato bene, per fortuna, ma il cammino verso la guarigione è stato lungo e denso di sofferenza.
Ospite di Barbara D’Urso, Ilaria ha raccontato tutto davanti alle telecamere di Pomeriggio Cinque, scendendo nei dettagli come non aveva mai fatto: “E’ stata toccata la parte sinistra della testa, che è la parte del linguaggio. Stranamente, però, quando ho riaperto gli occhi con mio padre e mia madre presenti ho urlato ‘che palle!’“. In quella maledetta mattina aveva programmato di andare dal parrucchiere, “poi ho avuto un fortissimo mal di testa e ho iniziato a vomitare. Sono entrata in coma. Ho subito un intervento delicatissimo. Ricordo cose che mi sono state dette, con grande fatica e confusione cercavo di esprimermi. Questo periodo è durato due anni, ho una famiglia alle spalle che ringrazio per la loro pazienza e l’amore“.
La parte forse più amara della vicenda riguarda le altre ragazze di Non è la Rai: “Quando sono stata male – ha continuato Ilaria – ho visto Antonella Mosetti e Roberta Carrano, quest’ultima ha vissuto con me quasi tutto il periodo difficile. Ma diciamo che sono sparite tutte e questo mi è dispiaciuto“. Cose che lasciano il segno, senza dubbio. Per fortuna la Galassi ha trovato la forza per reagire. Ha definitivamente lasciato il mondo dello spettacolo e oggi gestisce un centro estetico: tutto è bene quel che finisce bene… Si dice così, no?
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