Giorgio Napolitano resterà Presidente della Repubblica: è il primo, nella storia d’Italia, a essere nominato per due volte. “Potete immaginare – è stato il suo commento a cose fatte – come abbia accolto con animo grato la fiducia espressa liberamente sul mio nome dalla maggioranza dell’Assemblea. Tutti sappiano onorare i loro doveri concorrendo al rafforzamento delle istituzioni repubblicane. Dobbiamo guardare tutti alla situazione difficile, ai problemi dell’Italia e degli italiani, al ruolo internazionale del nostro Paese“.
Il suo nome è uscito fuori nel corso del sesto scrutinio, dunque dopo il fallimento della quinta votazione. A tirarlo in ballo è stato il Pd, seguito a ruota dal Pdl, da Scelta Civica e dalla Lega Nord. In tutto ha ottenuto ben 738 voti: ne sarebbero bastati 504. Stefano Rodotà, uomo scelto invece dal Movimento 5 Stelle e da Sel, ha ottenuto invece 217 voti. Il popolo italiano ha seguito con attenzione le turbolente vicende di questi giorni. Con attenzione, partecipazione, notevoli perplessità e diversi moti di esasperazione. Qualcuno ha preferito, anziché avvelenarsi, percorrere la strada dell’ironia: sempre molto efficace. Fra questi c’è, naturalmente, Fiorello.
Un paio di giorni fa, tramite la sua Edicola e insieme alle persone che la popolano, ha girato un video per sostenere Rodotà: “il Presidente della Repubblica sia uno che metta d’accordo tutti, non è questione di grillini o no…“; qualche ora fa ne ha pubblicato un altro, in cui fa la parodia dello spoglio e annuncia il vincitore… John Wayne. Ma non finisce qua, ah. Sì, perché ieri Fiorello, prima che la conferma di Napolitano diventasse certezza, ha fatto una solenne promessa: “Napolitano aripresidente Amato premier… Ed io allora torno a fare il Karaoke! Lo so, l’avevo già detto ma lo ridico“. Non resta che attendere l’elezione del Presidente del Consiglio, allora…
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