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Luca Dorigo: “Ho trovato la via per amare nel modo giusto”

Luca Dorigo è uno che ci vede lungo. E, soprattutto, ha imparato a trovare la prospettiva ideale. Sempre, anche nelle situazioni più scomode. Da qualche anno si dedica totalmente alla sua passione per la musica: è un deejay, non vuole pronunciare ancora la parola “carriera” (“perché c’è tanta strada da fare”, spiega) ma sulla scena italiana raccoglie crescenti consensi. E’ da poco uscito Amelia, disco nato dalla collaborazione fra Luca e Vincenzo Facino aka Vinjay, la parte vocale è affidata a Dr. Feelx: “è un progetto elettro-commerciale – dice Dorigo – e sta andando bene; riguarda principalmente la mia attività lavorativa qui in Italia“. Parallelamente, con il nome di Fanix e insieme al suo socio Stefano Kosa, Luca sta portando avanti KF: “Sono produzioni più di tendenza, tech house, che mirano al mercato internazionale. Io e Stefano produciamo e suoniamo insieme, per la prossima stagione estiva dovrebbe essere tutto pronto. Uso un nome totalmente diverso dal mio perché voglio evitare pregiudizi e, in questo campo, partire da zero”. Non solo: ogni lunedì, dalle 22.30 alle 24, Luca conduce Radio Zog con Francesco Sarzi: diretta live sul web, talk, selezione rock. Ospiti e tanti amici.
Domanda inevitabile: quanto pesa, lungo questo tuo percorso professionale, l’etichetta di “ex tronista”?
L’etichetta c’è e non è facile toglierla. D’altra parte, non sputo nel piatto in cui ho mangiato. La mia partecipazione a Uomini e Donne è stata un mezzo per far sentire la mia voce, avere attenzione: non lo nego, anche se adesso per affermarmi devo faticare di più. Ma non la vedo come una cosa negativa, anzi è uno stimolo per far vedere ciò che so fare. E io lo so fare bene, il mio lavoro: sono umile, ma non modesto. La modestia non serve.

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Insomma hai trovato il modo per usare l’etichetta a tuo vantaggio…
Certo. Sono pronto a ricevere anche critiche negative, non è un problema. Se qualcuno viene ad ascoltarmi perché sono un ex tronista, ben venga: far cambiare idea alla gente mi rende orgoglioso. Mettermi in gioco mi piace.
Hai sempre avuto un certo coraggio nel gestire la tua popolarità. Qualche tempo fa hai svelato le cifre che ricevevi per le serate, hai raccontato di quella tua vita fatta di soldi, donne, cose facili. E poi della decisione di cambiare strada, anche ai consigli degli amici di sempre.
Nella vita si ricevono tanti delusioni, si inciampa su tanti gradini, si cade. L’importante è trarre da ogni esperienza un insegnamento. Crescere, non farsi abbattere. Sì, ho raccontato tutte quelle cose perché mi è sembrato giusto così e perché non devo nascondere niente.
Dedicarti alla musica, intraprendere questo nuovo cammino ha comportato delle rinunce: ti sono pesate?
No. Anzi, per me è un vanto. Stiamo parlando di circa 5 anni fa, al mio manager di allora dicevo in continuazione “voglio suonare, voglio fare il deejay, sto studiando, è il mio futuro…“, ma lui non mi dava retta. Tentava di farmi cambiare idea. Invece ci avevo visto giusto. E dopo di me, tanti altri personaggi televisivi hanno cercato fortuna nel mondo della notte…
Con la tv hai chiuso?
Per ora sì. Mi hanno fatto qualche proposta, devo capire se ho la voglia e il tempo di accettare e soprattutto se in qualche modo si può trovare un collegamento con il mio attuale lavoro. Indietro non torno.
Hai anche preso parte al film “Good as you” di Mariano Lamberti.
Sì, è stata un’esperienza splendida. Ma il cinema lo prendo come un gioco.
Luca, tu tieni molto al tuo fisico.
Io tengo molto a tutto ciò che mi riguarda. L’equilibrio fra la mente, il corpo e lo spirito è fondamentale.
Però il tuo corpo aiuta anche nel lavoro…
Ma certo che mi aiuta, non sono un ipocrita. Fa parte di me, non devo denigrarlo ma valorizzarlo. Anche in questo caso metto da parte la modestia: ho un fisico notevole, ma è il frutto di sacrifici, di quasi trent’anni di sport quotidiano. Curo il fisico, ma metto allo stesso livello la cultura e la spiritualità.
Come coltivi la spiritualità?
Non è facile spiegarlo, ci vorrebbe troppo tempo. Diciamo che ho sempre cercato delle risposte, fatto ricerche su me stesso e ho avuto la fortuna di incontrare persone che mi hanno aiutato ad andare un po’ oltre. Ti dico il titolo di un libro: “La scuola degli Dei”.
I detrattori, com’è ovvio, non sono mancati nemmeno nel tuo caso. C’è chi ha puntato il dito contro la tua vita privata, per esempio definendo la storia con Melita Toniolo un “fidanzamento mediatico”.
Mi viene quasi da ridere, credimi. Sono persone ignoranti, che parlano senza sapere. Io stavo con Melita molto tempo prima che lei entrasse nella Casa del Grande Fratello. Non ho mai “usato” nessuno, forse sono stato usato…
Più in generale, i tronisti sono una categoria spesso preso di mira: ci hai sofferto, in passato?
No, anche perché è logico che vengano presi di mira. Nella maggior parte dei casi sono persone deboli nel gestire l’improvvisa popolarità che li travolge. Si esaltano, ma per certi versi è comprensibile. Pure io ho rischiato di perdere la testa: per fortuna poi mi sono raddrizzato, anche grazie a chi mi stava vicino. Il coraggio, la responsabilità di essere se stessi non esiste più, soprattutto fra i giovani di oggi.
Luca, sei innamorato?
Sì. E sto vivendo questo amore in modo maturo e costruttivo. In passato ho pensato di essere innamorato, in realtà mi sono soltanto consumato. Adesso, anche grazie alle esperienze, ho trovato la via migliore. Questo amore non mi indebolisce. Anzi.

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