Biancofiore e Santanchè vs Virginia Raffaele: “Imitazione razzista”
Ancora non sappiamo se ridere o lasciarci prendere dall’amarezza, guastandoci la Pasquetta. Mentre ci pensiamo, vi raccontiamo il fatto. Fatto che vede protagoniste Michaela Biancofiore, la più fedele e agguerrita fra le Amazzoni di Berlusconi, e Daniela Santanché. Entrambe esponenti del Pdl, naturalmente. E c’è da ammirarle, signori, perché con tutto il caos che sta scuotendo l’Italia, con tutti i gravi problemi ancora privi di soluzione, con questa crisi sociale e politica che si aggrava a ogni passo… Loro hanno trovato il tempo per occuparsi di Virginia Raffaele. Più precisamente, per l’imitazione che Virginia fa di Francesca Pascale, attuale fidanzata dell’ex Premier.
La gag in questione “è offensiva – ha tuonato la Biancofiore intervistata da KlausCondicio – verso una donna per bene che ha fatto la gavetta come poche e verso tutti i napoletani, che inchioda a stereotipi di sguaiatezza inaccettabili“. Perdonate l’ignoranza, ma non riusciamo a capire quando e in che modo Francesca abbia fatto la “gavetta come poche“. Per quanto ne sappiamo, per un po’ ha coltivato l’ambizione di diventare showgirl ed è stata arruolata nel cast di Telecafone, programma in onda su Telecapri: ballava, canticchiava, mostrava parte delle sue grazie e qualche volta ha pure leccato simpaticamente un calippo.
Poi ha scoperto la vocazione per la politica e nel 2009 s’è ritrovata Consigliera Provinciale del Pdl a Napoli. Una gavetta come poche, in effetti: nel senso che poche bruciano le tappe così. “Perché la Raffaele – ha continuato la Biancofiore indignata e arrabbiata – non imita la moglie di Bersani o il compagno di Vendola, forse perché teme di perdere il posto?“. Bah, verrebbe da fare altre ipotesi. Per esempio l’estrema riservatezza e discrezione sia della moglie di Bersani che del compagno di Vendola. E l’assenza di “miracoli” lungo la loro strada. Ma Michaela non s’è mica placata, eh. No, ha definito addirittura “razzista” l’imitazione di Virginia perché “assimila a torto il concetto di sguaiatezza e smodatezza a quello di napoletaneità. Quando si riduce a simili caratteristiche una persona e un’intera cittadinanza, allora si da una pessima prova di comicità“. Sarà. Buona parte degli italia se la ride di gusto, però. E tutta ‘sta “smodatezza” non si vede. Anzi: la Raffaele-Pascale arriva negli studi di Quelli che con completini colorati ma sobri e ha dei modi molto affettuosi. Espansivi, certo: ma questa è realmente una (bella) caratteristica di molta gente del Sud.
Una dose di feroce critica, dicevamo, è giunta pure dalla Santanché, sia pur con toni più pacati: “Mi dispiace per Francesca Pascale che è una donna intelligente capace e sa stare al suo posto e non merita di essere rappresentata in modo sguaiato e grossolano. Comunque ci siamo abituati a essere presi di mira, sono decenni ormai che ciò avviene e ci abbiamo fatto il callo. Credo che le donne che aggrediscono le altre donne e che non fanno squadra siano delle poverette. Dobbiamo emanciparci dalla sindrome dell’ape regina. Le donne che bersagliano le altre donne e non sono solidali, hanno lo sguardo rivolto al passato non al futuro dove il concetto di solidarietà si è ormai affermato“. Commenti?
Foto by Youtube