Papa Francesco: com’è ovvio, è cominciato lo scavo nel suo passato. E stanno emergendo cose che lo avvicinano alle persone, anzi alle masse. Cose “normali”, che fanno anche sorridere e in qualche modo lo rendono più empatico. Prima della vocazione, per esempio, aveva una fidanzata. Facevano parte della stessa comitiva di amici e insieme andavano a ballare il tango. Eh sì, perché il tango gli piace parecchio. Come il calcio, del resto: è tifosissimo del San Lorenzo di Almagro.
E anche un appassionato di cinema (il suo film preferito è Il pranzo di Babette) e di libri, con una predilezione per Borges e Dostojevsky, La Divina Commedia e I Promessi Sposi. Suo padre, Mario, era un ferroviere piemontese e vent’anni fece la valigia alla volta di Buenos Aires; l’Italia gli restò sempre nel cuore e insegnò a suo figlio sia il dialetto che i canti degli emigranti. In casa non c’erano molti soldi, così Jorge Mario Bergoglio faceva le pulizie in una fabbrica per dare il suo contributo; più tardi, ai tempi dell’università, per un periodo ha fatto anche il buttafuori in uno dei peggiori locali di Cordoba.
Stamattina, come prima cosa, volevano portarlo dal sarto; lui, però, ha scelto di dare la precedenza alla Madonna e, dunque, di recarsi presso la Basilica di Santa Maria Maggiore. Poi è tornato nella Casa del Clero in via della Scrofa per prendere le sue valigie, senza corteo al seguito. Ha pagato il conto “per dare il buon esempio“, ha fatto sapere il portavoce della Santa Sede, padre Federico Lombardi. E intanto è già approdato nel presepe napoletano del maestro artigiano Genny Di Virgilio…
