L’8 marzo è la festa delle donne. E l’ 8 marzo è anche il giorno in cui Lucio Presta ha avuto un’idea, lanciando su Twitter l’hashtag dedicato alla sua città: #amocosenza. Probabilmente è stata una cosa buttata là per istinto, il frutto di una considerazione personale: “#amocosenza – è stato il suo primo cinguettio in merito – altrimenti perché subire da Lagonegro a Sibari come fosse una statale qualunque tenuta male, a una corsia sola?”. Dopo poche ore ha annunciato l’arrivo in quei luoghi (“ora felice“) che ha lasciato fisicamente molto tempo fa ma a cui è sempre rimasto fedele da un punto di vista sentimentale. Non perde occasione per parlarne e ha pure preso in considerazione l’idea di candidarsi come sindaco, in modo da saldare quel debito di gratitudine che l’accompagna da sempre.
Ma torniamo all’hashtag. Presta ha continuato a scrivere tweet per raccontare la sua permanenza in città, inevitabilmente densa di ricordi: “#amocosenza Perché dalle mie finestre vedo le montagne della presila“, “questo è il quartiere dove sono nato“. I messaggi hanno cominciato a diffondersi e, man mano, altri utenti si sono uniti a questo bel coro. “#amocosenza – ha scritto Francesca – corso Telesio, piazza Prefettura, la Biblioteca Nazionale, il lungocrati. Qui ho studiato, a questo penso spesso“. “Una curiosità – gli ha chiesto Marica – nella nostra bella città dove ha scelto di andare a cena?“. “Per me Cosenza è la mamma – ha invece spiegato il giornalista e scrittore Cesare Lanza – Genova la moglie, Roma l’amante“.
Si sta continuando, quell’hashtag nato l’8 marzo durante un viaggio in auto è diventato una voce fatta di cuore, nostalgia, comunque positività. Tutte cose che sarebbero salvifiche sia per Cosenza che per il resto della Calabria, se solo ce ne fosse abbondanza…