Marco Stabile, ex tronista di Uomini e Donne, è al centro di una brutta vicenda. Di quelle che cambiano la vita per sempre. E’ sempre stato un tipo particolare: la sua esperienza nello storico programma Mediaset terminò, tre anni fa, non perché scelse una corteggiatrice ma perché Maria De Filippi decise di mandarlo via. I veri motivi non sono stati mai resi ufficiali, ma pare che la conduttrice non apprezzasse i suoi comportamenti e soprattutto le “esterne” troppo… bollenti. Palermitano, 26 anni, da qualche tempo Stabile si guadagna da vivere facendo il personal trainer. E adesso potrebbe essere rinviato a giudizio con l’accusa di violenza sessuale nei confronti di due ragazze. Ma andiamo con ordina. Il 30 luglio 2011, durante un provino, Stabile ha incontrato A.Z., allora minorenne. Qualche sera dopo i due si sono rivisti di sera a Roma, insieme a un amico di Marco (Giuseppe Balistreri, anche lui accusato di stupro) e un’amica di lei, M.M., giovanissima ma maggiorenne.
Secondo la ricostruzione del pm Francesco Scavo, i quattro hanno fatto tappa in alcuni locali della Capitale prendendo diversi drink. Poi si sono recati nello studio professionale di Balistreri, poco distante da San Pietro. Lì si sarebbe consumata la doppia violenza: Stabile in una camera con A.Z., l’altro nel bagno con M.M. Le ragazze hanno dichiarato di aver rifiutato ripetutamente le avances degli uomini, ma senza riuscire a fermarli. Colpa anche del troppo alcol assunto in precedenza.
L’avvocato dell’ex tronista, Roberta Nati, sostiene che “per Marco questa è stata una vicenda delicata che lo ha fatto soffrire. Non solo non sarebbe mai capace di un gesto del genere, ma essendo un gran bel ragazzo, non avrebbe alcun bisogno di costringere una donna ad avere rapporti con lui“. Sono stati interpellati anche i redattori di Uomini e Donne: “la presenza di Stabile all’interno del programma – è stata la loro dichiarazione – non segnò un percorso articolato, bensì duro pochissimo, per motivi che non riteniamo di dover spiegare“. Su questa storia, che definiscono “terribile e svilente da ogni punto di vista“, preferirebbero non pronunciarci. “Sarebbe comunque sbagliato – dicono – esprimere un giudizio prima che la giustizia faccia il suo corso. Ci auguriamo che sia possibile stabilire la verità, con le relative conseguenze“.
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