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Coppie e LitiDetto da loro

Fabrizio Corona, Umberto Brindani e il prezzo degli scoop: “Un delirio”

Fabrizio Corona scrive lettere dal carcere. Stavolta il destinatario è stato Umberto Brindani, il direttore del settimanale Oggi. Settimanale che ha pubblicato quell’intervista esclusiva fatta con i pizzini durante il ritorno in Italia, prima di finire in galera. Corona non ha gradito il modo in cui hanno titolato lo scoop (“ascesa e caduta di un mascalzone“) e si è parlato di lui. Così, appunto, ha scritto una missiva. Poi pubblicata sul suo sito. “Ahi, ahi, ahi – esordisce Fabrizio – com’è legata la nostra storia e soprattutto quanti soldi mi hai dato caro Umberto. A proposito Umbertone, come hai fatto a dare 50.000 euro per il caso TOTTI-VENTO quando eri direttore di Gente, 35.000 per Canalis-Cristensen quando eri direttore di Chi, e sempre a Chi 80.000 euro per il servizio Passero-Hunziker (comprato di mercoledì esclusivo quando poi nel weekend le foto sono state fatte in concorrenza e sei “uscito” insieme agli altri settimanali che avevano pagato le foto 3000) 50.000 per l’intervista al trans di Lapo, Patrizia (a Domenica in però quando si è parlato di questo non sei neanche intervenuto dicendo la verità… ma del resto, tu ti nascondi sempre) 35.000 per le foto di Lapo a Miami che gioca a calcio con Vieri, attenzione!!, 90.000 Lapo e Magda Gomez a Miami, 15.000 euro Erika de Nardo, 5.000 foto Amanda Knox sull’aereo e tanti, tanti altri (qui siamo a più di 400.000), ad uno che, come definisci tu nel tuo editoriale, è il nulla, un pneumatico vuoto, esperto di aria fritta… Mi sembra che qui Umbertone, io te l’abbia fritta bene, anzi molto bene l’aria“. Uno a zero per Corona? Eh no, perché Brindani ha risposto con dovizia di particolari.

Caro Fabriziocomincia il giornalistami sto domandando se devo querelarti oppure mettermi sul tuo stesso piano (scendere sul tuo stesso piano) e risponderti a tono. Poi mi dico che hai già fin troppe condanne, e comunque per la querela c’è tempo. Così, trascinato per i capelli, provo a rimettere le cose a posto, mantenendo il più possibile la calma. Anche perché c’è troppa diffamazione in quello che scrivi, troppe calunnie, non posso proprio stare zitto, qualcuno potrebbe pensare che, nel tuo delirio, hai ragione tu“. Poi smonta, uno per uno, i suddetti “affari”: “Caso Totti-Vento: storia vecchia, ma forse hai dimenticato che NON ti ho mai pagato perché dopo avermi dato la “notizia” (chiamiamola così) e portato la Vento in redazione per un’intervista registrata di 2 ore, ti sei tirato indietro, impaurito e intimidito dalle reazioni che stavi per scatenare“. I 90mila euro per Magda Gomes sarebbero frutto di “un sogno”, altri servizi sono stati verificati e “quando erano veri li ho pubblicati, certo: è il mio mestiere“. Per quanto riguarda l’intervista al trans, “tu prendesti 50 mila euro per l’intermediazione, diciamo così, dicendo che ne avresti girati una parte al trans. Affari tuoi, ma il poveretto ha continuato a telefonare a noi per mesi raccontando che non l’avevi pagato (chi si nasconde?)“.

Brindani conclude sottolineando che Corona arrivava spessocon straordinarie bufale“, storie inventate “montando le foto in sequenze non corrette” oppure tacendo “la presenza di altre persone“. E ancora: “Mi raccomandavi di non chiamare i diretti interessati, evidentemente perché non scoprissero il tuo gioco. Ci mettevo non più di mezza giornata per scoprire che mi stavi rifilando una sòla, te la rimandavo indietro facendomi pure una risata, e poi tu riuscivi a piazzarla ad altri giornali che, meno scrupolosi o più disinvolti di me, uscivano con storie farlocche (ti ricordi la Ventura a Parigi? La Falchi a Rimini?)“. Chi dice la verità, il giornalista o il “mascalzone”? Forse, in fondo, non è ciò che conta. Perché questo scambio fra i due mette addosso una grande tristezza. E’ giornalismo?

Foto by Facebook e Kika

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