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Cose da Vip

Intervista ad Alexia: “Il bello di essere una mamma-artista”

Un sorriso che coinvolge, una voce potente, un’energia inesauribile, la capacità di leggere il mondo e la propria anima senza filtri e senza timori: signori, ecco Alexia. Vulcano canoro che dalla seconda metà degli anni Novanta a oggi ha scalato più volte le classifiche europee, vendendo milioni di copie, vincendo dischi d’oro e di platino, raggiungendo il massimo senza mai farsi travolgere dal successo. E conservando sempre la sua essenza di donna. Alexia non è un personaggio, ma una persona: e proprio per questo è difficile non amarla. Adesso ha accettato una nuova sfida: è fra gli artisti scelti per la nuova edizione de I Migliori Anni, programma condotto da Carlo Conti e quest’anno proposto in una nuova formula ispirata a un cult della televisione italiana come Canzonissima. Ognuno di loro propone una versione personalizzata di grandi successi appartenenti al passato e Alexia, ancora una volta, sta dimostrando la bellezza di quel mix fra talento e cuore…

Può stupire vederti in un programma televisivo che va avanti diverse settimane: tu sei sempre stata un animale da palcoscenico, o meglio da… concerto.

E’ vero. Ma ho accettato per più di un motivo: prima di tutto perché sono cresciuta con Canzonissima. Poi perché conosco Carlo Conti da molti anni e l’ho sempre stimato molto. Ancora, perché è un programma che ti permette di cantare dal vivo con l’orchestra, scegliendo il brano, i vestiti, il modo di presentarsi. E’ una competizione, c’è la giuria, il pubblico che può votare da casa: mi piace e mi sto divertendo molto.

Ti piace competere, dunque?

Mi è sempre piaciuto. Anche se mi rendo conto che in questo caso potrei essere penalizzata dalla scelta dei brani

In che senso?

Non potrei mai scegliere canzoni che sono “vincenti”, forti, ma non si addicono al mio modo di essere. E alla fine, proprio per questo, mi rendo conto che è prima di tutto una competizione con me stessa. Se alla fine della trasmissione avrò totalizzato un punteggio più basso rispetto ad altri portando brani meno popolari, ma la gente continuerà a fermarmi per complimentarsi, come sta accadendo già adesso… Beh, sarà la mia vittoria.

Prima parlavi di vestiti e a me sono venuti in mente i tuoi capelli: hai cambiato taglio e colore mille volte!

E’ vero, sono stata costante nella mia incostanza (sorride, ndr). Forse in parte è stata una reazione: all’inizio della mia carriera avevo un’immagine molto studiata, ma non da me… Così, un bel giorno ho deciso di obbedire alle mie esigenze e basta. E forse c’entra anche un problema personale: ero alla ricerca di qualcosa o di qualcuno, chissà.

Sei arrivata al grande successo e poi hai fatto un passo indietro, perché?

Vedi, quando fai un lavoro che ti piace, la tua vita finisce per gravitare tutta intorno ad esso. Io ero totalmente concentrata sulla mia voce, sulla mia salute, anche sul mio aspetto fisico perché fa parte del “gioco”. Nel 2003, con la vittoria a Sanremo, ho raggiunto uno dei miei tanti obiettivi: arrivare al pubblico anche senza l’ausilio della dance music. E a quel punto ho fatto un bilancio.

Qual è stato il risultato di questo bilancio?

Mi sono chiesta: “Ma io cosa ho, veramente, nella vita?“. E la risposta è stata “niente“, anche se può sembrare paradossale. Ero sola, avevo una relazione ma non funzionava. Pensa, non funzionava e io non me n’ero neanche accorta. Poi finalmente ho capito e… Ho cominciato a respirare. Ho lasciato un po’ indietro il lavoro perché dovevo lavorare su me stessa. E’ inutile andare sul palcoscenico se, dentro, hai qualcosa che non va.

E poi hai incontrato Andrea Camerana, tuo marito e padre delle tue due figlie.

E’ successo qualche mese dopo. A dire il vero ci eravamo già conosciuti, ma per motivi di lavoro. Poi ci siamo nuovamente incontrati, abbiamo coltivato un’amicizia che gradualmente si è trasformata in qualcosa di ancora più importante. Grazie a lui ho realizzato tanti desideri: viaggiare e vedere i posti, per esempio. Prima viaggiavo e basta.

Lui è il nipote di Giorgio Armani e appartiene anche alla famiglia Agnelli, eppure siete sempre stati molto riservati.

Andrea mi è piaciuto proprio per questo, per la sua semplicità. Aveva una faccia tutt’altro che “modaiola”, scansava e continua a scansare i riflettori. Preferisce stare e lavorare nell’ombra. E stiamo crescendo le nostre figlie in base allo stesso principio: fanno una vita normale, sia pur nella consapevolezza di appartenere a due famiglie di un certo tipo.

Come concili la musica con il tuo ruolo di mamma?

A casa sono la mamma e basta. Poi esco e vado nello studio di registrazione, ma non ci resto per più di 4-5 ore al giorno. Faccio i salti mortali, certo, ma sono una mamma-artista felice (sorride, ndr).

Alexia, hai 45 anni e sembri una ragazzina… Come fai?

Sicuramente c’entrano i geni: mio padre, che purtroppo è scomparso, aveva 62 anni e ne dimostrava 50. Mia madre ne ha 66 e ne dimostra almeno dieci di meno. Certo, ci metto anche del mio: non bevo, non fumo, magio solo carne bianca, pesce, frutta e verdura, pochi carboidrati. Il mio unico vizio è il caffè. E poi faccio tanta attività fisica.

Qual è il tuo prossimo progetto?

E’ arrivato il momento di fare un bel disco, ci sto lavorando. Ricomincerò anche con i concerti, stanno arrivando tante richieste. Riparte la vita di sempre, insomma. Ma deve integrarsi con la vita di mamma…

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