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Frecciarossa, Barbara D’Urso e la tessera platino: è polemica

Speriamo che a Barbara D’Urso passi ‘sta benedetta febbre, perché la sta segnando parecchio. Di pochissimi giorni fa è la gaffe del saluto ai ciechi che “ci stanno guardando”; non paga, lei ha avuto la magnifica idea di pubblicare sul suo blog un video di protesta contro Frecciarossa. Motivo? “Ho chiesto già da un sacco di tempo la tessera per stare nella saletta quando arrivo prima al treno, perché quando fa freddo come stasera, e ho la febbre a 39, almeno sto nella saletta“. Ecco, insomma vuole l’esclusiva Cartafreccia platino perché “a chi altro la volete dare se non a me, che due volte a settimana viaggio con questo treno?“. Detto, fatto: com’era ovvio, s’è scatenato un casino (passateci il termine).

Non soltanto l’ironia, quella che corre soprattutto lungo le strade del web; molti si sono stizziti (o infuriati?) sul serio. A cominciare dai pendolari, che prendono il treno non due volte a settimana ma ogni santo giorno. E che nella stragrande maggioranza viaggiano su Intercity super affollati, altro che prima classe Frecciarossa. E che a volte si trovano a fare i conti con ritardi non di dieci-quindici minuti, ma ore. Eddai. Ma come si fa a portare avanti simili proteste da pseudo diva? Che poi avrà anche la febbre a 39, ma nel filmatino in questione pareva piuttosto arzilla: si muoveva, gesticolava, faceva le faccette e le vocine. Ah, splendido è stato il colpo di tosse all’inizio, giusto per mettere in chiaro il suo stato di saluto. E in chiusura, poi, s’è raggomitolata “sofferente” sulla poltrona: ma i riscaldamenti non saltano, sul Frecciarossa. Su altri tipi di treni, magari, sì.

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