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Detto da loro

Fabrizio Corona, la madre Gabriella fa un appello al Presidente Napolitano

Fabrizio Corona si trova nel carcere di Busto Arsizio e le vicende di cui è stato protagonista negli ultimi giorni le conoscono tutti. Sua madre Gabriella ha deciso di rilasciare un’intervista a Silvia Toffanin davanti alle telecamere di Verissimo. Un’intervista mandata in onda pochi minuti fa, durante la quale la donna – visibilmente provata – ha anche fatto un appello al Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano: “Chiedo a lui e anche a tutte le forze politiche che aiutino. mio figlio a venir fuori da questa situazione ignobile. E’ giusto che paghi. Ma deve pagare per quello che ha commesso, non per quello che non ha commesso“. Gabriella ha raccontato di aver vissuto nell’angoscia quei quattro giorni in cui non l’ha visto e neppure sentito (“ho temuto di non rivederlo mai più“) e di essere riuscita a parlargli soltanto nel momento in cui si è consegnato alle forze dell’ordine in Portogallo: “Mi ha rassicurato sul suo stato di salute, mi ha ripetuto ‘Mamma sto bene, non preoccuparti’. Poi è diventato sempre più angosciato, agitato. Aveva paura di venire in Italia perché crede che in carcere gli possano fare del male“.

La madre di Fabrizio Corona ha ribadito più volte che lui “non è scappato” e non “aveva programmato niente, ma dopo la sentenza ha avuto paura ed è andato in Portogallo sperando di trovare più comprensione“. Quindi la sua non è stata una fuga. Quindi la palestra, la 500, l’amico con cui è andato fino in Spagna, il contatto con le persone che avrebbero dovuto portarlo nell’America del Sud sono state tutte cose estemporanee. Mah.

La signora Gabriella ha anche sottolineato più volte che suo figlio non è un criminale, “è cresciuto in una famiglia perbene e ha avuto un certo tipo di educazione; poi, purtroppo, la vita lo ha portato ad avere quei comportamenti fuori dalle regole ed entrare in un modo che non gli apparteneva e che lo ha psicologicamente trasformato“. E ancora: “Non posso dire che è un bravo ragazzo, perché mi ha fatto disperare. Ma non è un criminale e non lo sarà mai. Negli ultimi due anni ha sistemato molte cose e messo la testa a posto“.

Eravamo convinti – ha poi dichiarato – che la sentenza non sarebbe stata riconfermata dalla Cassazione. E’ stata il frutto dei giudizi morali dei magistrati, non è basata su dai giuridici. Fabrizio è vittima di uno stato di cose, del sistema. Gli sono toccate condanne ingiuste rispetto ai reati che ha commesso. E’ usato come capro espiatorio per placare la rabbia nei confronti di certe ingiustizie“. Punta il dito, Gabriella, contro la legge italiana e quegli stupratori che sono “agli arresti domiciliari“, e gli assassini che non hanno mai pagato abbastanza. Teme per la salute di suo figlio, che soffre di una forma depressiva e probabilmente in questi giorni non ha preso le pastiglie di cui ha bisogno; si augura che almeno da questo punto di vista riceva la necessaria assistenza ma su una cosa non ha dubbi: “Il carcere a Fabrizio farà malissimo. Lui peggiorerà“.

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