Emilio Fede: “Ruby Rubacuori puzzava”
Un Emilio Fede in grandissima forma, quello chiamato a testimoniare dalla difesa di Silvio Berlusconi nell’ambito del processo in cui l’ex Premier è accusato di concussione e prostituzione minorile. Fede ha fornito la sua versione sulle ormai celebri seratine a Villa San Martino e innnanzi tutto ha mostrato tutta la sua “simpatia” nei confronti di Ruby Rubacuori: “Era brutta, ballava con la gomma in bocca e aveva un cattivo odore“. Ha raccontato di averla conosciuta nel settembre 2008 in Sicilia, durante un concorso di bellezza a cui partecipava anche lei: “da allora non l’ho più rivista, né sentita. La incontrai i 14 febbraio 2010 ad Arcore quando lei si avvicinò chiedendomi se mi ricordavo di averla vista in Sicilia. Non mi ricordavo affatto. Mi dissero che l’aveva portata Mora“. Quanto all’età della ragazza, l’ex direttore del Tg4 giura di non averla mai saputa: “non potevo associare nome ed età di settanta ragazze… Ad Arcore lei diceva di avere 24 anni ed essere figlia di un’egiziana“. Poi, dinanzi alle insistenti domande dei magistrati circa la natura delle feste organizzate da e per Berlusconi, il povero (?) Emilio è sbottato: “Non era una casa di tolleranza, era la casa del presidente del Consiglio, io non potevo immaginare che arrivando lì ci fossero dei rapporti di natura sessuale“. Eh no, non l’immaginava. Un angelo sceso dal cielo, proprio.
Fede ha negato su tutta la linea: non ha mai assistito a spogliarelli in quel di Arcore e nemmeno a episodi di natura sessuale, non ha mai visto ragazze nude e/o in atteggiamenti particolarmente intimi con Berlusconi o con lui stesso. L’accusa nei suoi confronti – meditate gente – è soltanto il frutto di una gravissima ingiustizia: “Io sono su tutti i giornali come quello che ha indotto alla prostituzione una minorenne. Io sono padre e nonno“. Ecco, appunto. Comunque per certi versi si sente tranquillo, perché “alla mia eta’ più che i domiciliari non mi possono dare“. Ed è rammaricato per come è andata a finire con Silvio: “I rapporti si sono quasi interrotti da quando mi ha licenziato“. Che malinconia, accidenti.