Due premesse sono d’obbligo: prima di tutto, oggi si celebra la Giornata internazionale contro la violenza sulle donne, inaugurata nel 1999. L’Onu ha scelto il 25 novembre perché proprio nello stesso giorno del 1981 alcune femministe organizzarono in incontro a Bogotà per ricordare l’omicidio di tre sorelle che facevano parte dei rivoluzionari schierati contro Rafael Leónidas Trujillo. Le tre sorelle furono uccise il 25 novembre 1960. La seconda premessa è di tutt’altro tenore: in molti avranno sentito parlare del cosiddetto “momento pronostico”, una sorta di goliardata messa in campo da Selvaggia Lucarelli, che a sua volta ha tratto ispirazione da un’idea della francese Virginie Caprice. Il momento pronostico consiste nello scrivere sulla propria pelle la previsione relativa a una partita di calcio, scegliendo possibilmente un posticino intrigante: in pool position ci sono il décolléte, i piedi, le gambe. Come si incastrano le due premesse, cosa c’entrano l’una con l’altra? Il collegamento l’ha trovato Paola Ferrari, che poco fa ha aperto una polemica su Twitter contro la Lucarelli, sia pur senza fare il suo nome: “Nella giornata contro la violenza sulle donne si può evitare di far vedere pronostici scritti sul seno. O no?“.
Fra i veri commenti, non tutti veicolo di consensi, c’è stato subito anche quello di Selvaggia: “gli uomini devono imparare a tenere le mani a posto, non noi a girare a col lupetto, cara Paola“. La Ferrari non le ha prestato – apparentemente – attenzione; però ha risposto a un follower che si era inserito nella conversazione (schierandosi con la Lucarelli e dichiarandosi amareggiato per il gran numero di ipocriti nel nostro Paese): “Ci sono donne che lottano una vita per emancipare il loro ruolo in ambienti maschilisti, altre che ci riportano al ruolo di oggetto“. Dopo la frecciata rancorosa, la Ferrari si è congedata con un “E con questo chiudo perché avrei da fare…“. La Lucarelli invece è rimasta, masticando un minaccioso “Mai giorno fu più sbagliato per criticare il #momentopronostico“…