Elisabetta Canalis: “Ruby Rubacuori? Non riesco più a tacere”
Come in molti sapranno, Elisabetta Canalis e George Clooney sono stati citati come testi dalla difesa di Silvio Berlusconi nell’ambito del Processo Ruby. Entrambi avrebbero dovuto presentarsi ieri presso il Tribunale di Milano ed entrambi non l’hanno fatto: Clooney non ha dato alcuna risposta, Elisabetta si trova negli Stati Uniti e non ha avuto la possibilità di spostarsi per un problema di “green card”. I loro nomi, ovviamente, nelle ultime ora sono rimbalzati ovunque. E alla fine la Canalis non ce l’ha fatta più. Senza rendere conto a nessuno (cosa “doverosa” per un personaggio pubblico come lei) poche ore fa si è sfogata con una lunga nota poi diffusa tramite i social network: “Roba da matti – esordisce – aprire le news e vedere che colleghe serie come Barbara D’Urso, che mai hanno avuto a che fare con certi scandali, vengono buttate dentro un calderone mediatico per colpa di una bugiarda visionaria. Pensare che se non fosse stato grazie alla burocrazia Usa io sarei stata li in mezzo tra racconti di Bunga Bunga, finte infermiere e minorenni ‘di comodo’“.
Elisabetta è davvero furiosa: “Vai a spiegare a chi fa zapping o a chi legge solo i titoli dei blog in Spagna, Germania, Cina ecc ecc (dove io sono attualmente citata per questa storia assurda) che in realtà una pazza ha INVENTATO a caso nomi di persone dicendo che si trovavano a cena con lei in un posto dove in vita mia non sono capitata neanche per sbaglio (Arcore)“. La condanna dell’ex Velina è categorica: “A questo punto mi chiedo: pagherà questa Ruby per aver deposto una falsa testimonianza? O siccome non aveva 18 anni tutto le verrà perdonato, anche mentire al pm?“. La Canalis spiega di aver cercato di tacere a lunga sulla cosa (“ovvero da quando mi arrivò la notizia che questa ragazza mi avrebbe visto a cena ad Arcore col mio ex che allora neanche conoscevo“), ma ciò non è più possibile. Ha agito d’impulso, “e amen se questo mi costerà tra poco la telefonata del mio avvocato o ufficio stampa che mi dicono che cacchio ho scritto su Twitter“.
Riteneva doveroso, continua, dare una spiegazione a tutti e soprattutto a chi la segue quotidianamente tramite la Rete: “vi siete rivelati degli interlocutori più concreti ed interessanti di molte persone che conosco realmente“. E per quanto riguarda il processo in questione, è arrivata al punto di sperare che Berlusconi venga assolto dall’accusa di prostituzione minorile. Il dito, secondo lei, andrebbe puntato con maggiore severità contro le fanciulle protagoniste di questa vicenda che ha davvero del paradossale. Elisabetta conclude ribadendo la convinzione che l’età del consenso sessuale dovrebbe essere abbassata a quattordici anni, “come in qualunque Paese civile“, e la prostituzione andrebbe vietata ai minori di 21 anni.