Teo Mammucari s’è distratto. Forse. Ha rilasciato un’intervista al settimanale Chi togliendosi un po’ di sassolini dalle scarpe, vien da pensare che si sia fatto prendere dalla foga e non abbia realizzato che quelle parole sarebbe rimbalzate lungo tutto lo Stivale. Oppure l’ha realizzato scegliendo di proseguire ugualmente. O, ancora, ha sottovalutato la sua stessa visibilità. Chi lo sa. Teo, comunque, ha puntato il dito contro certi meccanismi televisivi di cui pare sia rimasto vittima. Dice che – qualche anno fa – avrebbe dovuto condurre Striscia la notizia con la Carrà “ma poi è successo qualcosa che è meglio non racconti, e non se ne fece nulla“. Pur conservando un’amicizia con Antonio Ricci, è “improvvisamente sparito dalla sua trincea“. Dice poi che Ezio Greggio gli ha portato via due programmi, dice che fu vicino anche alla conduzione de Le Iene però un giorno l’ha chiamato Davide Parenti per dirgli che “non ero giusto vicino a Brignano“. E se la prende con Brignano.
Teo spiega che non avrebbe mai condotto Le Iene con Brignano perché “a lui devi mettere di fianco l’attorino altrimenti scappa, non può fare il monologo di un’ora e mezza“. Non sappiamo quanto fosse consapevole delle possibili conseguenze di quest’intervista, ma sappiamo che ha infastidito un po’ di persone. Non c’è alcuna volontà di giudicare le sue parole, anche perché sarebbe necessario conoscere bene i fatti. Però un’osservazione viene spontanea: se uno decide di parlare, deve andare fino in fondo. Se fai un nome e riporti un episodio dal sapore un po’ squallido, se lasci capire di aver subìto un’ingiustizia e un benservito fuori luogo, poi sarebbe una cosa carina portare a termine la storia. Quel “è meglio che non racconti“, per noi, è stonato. E quei due programmi portati via da Greggio dovrebbe essere identificati: quali sono? E per sfogare un rancore personale, forse – forse, eh! – sarebbe meglio scegliere un incontro a tu per tu, anziché parlare tramite un giornale senza che l’altro possa ribattere subito.
Poi c’è Selvaggia Lucarelli. Che s’è scagliata ferocemente contro Mammucari tramite i social network, scrivendo un lunghissimo post in cui lo fa – sia pur virtualmente – a pezzi. Anche a tal proposito c’è qualcosa che non convince. La Lucarelli ha ormai un ruolo di provocatrice e disturbatrice delle celebs nostrane, questo è chiaro. In moltissimi casi c’ha santa ragione. In questo, però, pare essersela presa troppo. Davvero troppo: perché? Da dove nascono, realmente, tale accanimento e tale antipatia? Sarebbe interessante saperlo. Fra l’altro, la Lucarelli ha scritto: “Quello lo sapeva fare (far ridere la gente, ndr), ma prendere per il culo quello della prima fila chiedendogli ‘Lei è la tua fidanzata o ti hanno vomitato sulla sedia?’ o fare lo scherzo al telefono non li definirei talenti“. Sarà. Ma la domanda sorge spontanea: quanto effettivo talento c’è fra tutti quei personaggi che popolano la tv italiana, facendo soldi a palate magari a spese dei contribuenti? Cos’è, facendo zapping ci si imbatte in un mare di talento e Mammucari è l’unico furbo del villaggio che, quindi, dovrebbe starsene zitto?
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