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Detto da loro

“Caso Weinstein” una modella italiana lo accusa di molestie: ecco chi è

Il “caso Weinstein” ogni giorno si arricchisce di nuove testimonianze che accusano il produttore cinematografico statunitense, l’ultima a racontare la sua esperienza è una modella di casa nostra 

Ambra Battilana Gutierrez, ha voluto raccontare la sua storia a La Stampa. Lei è una modella italiana, nata a Torino da papà italiano e mamma filippina, ha lavorato nelle più grandi capitali della moda come Londra, Parigi e poi è approdata a New York, e qui ha incontrato “L’Orco di Hollywood”. A soli 22 anni viene notata dal produttore ad un party, e lui le chiede se è possibile un incontro privato, la ragazza racconta: “Andai nel suo ufficio con il mio book sotto braccio”, già a quell’incontro il produttore le avrebbe toccato il seno e cercato di infilare una mano sotto la gonna; la ragazza racconta di essere fuggita, e sconvolta sia andata alla polizia per denunciare. Le viene chiesto di tornare da lui per raccogliere altre prove, ma non riesce, dichiarando di avere troppa paura di lui. 

Riesce a carpire solamente una frase del produttore: “E’ normale, lo faccio sempre” dopo aver ammesso di averla molestata, ma a quanto pare la prova non è sufficiente e Weinstein non viene incriminato. Dopo la denuncia per la modella arriva la gogna mediatica, i giornali la ritraggono come una poco di buono, il suo stesso avvocato le consiglia di accettare e firmare un accordo di riservatezza da un milione di dollari con il produttore, la modella dichiara: “All’inizio rifiutai, erano soldi sporchi. Ma ero sola. Ho avuto paura. E ho firmato”. In cambio ha dovuto consegnare smartphone e password, a quanto pare per il produttore non ci dovevano essere prove di quella registrazione. 

Dopo di che, dichiara la ragazza: “Nessuno mi chiamava più per lavorare. Ero depressa. Mio fratello mi portò nelle Filippine, dove sono rimasta un anno e mezzo”. Con il tempo però è riuscita a guarire dalla ferita, grazie all’amore di amici e famigliare, e di trovare la forza di denunciare di nuovo il suo aggressore. Di una sola cosa si è pentita, nonostante tutto, di non essere riuscita ad andare fino in fondo anni fa perché afferma: “Situazioni del genere capitano a tutte le donne. Le denunce sono riuscite a far aprire gli occhi alle persone. Credo che sostenendo le vittime e rimanendo uniti la situazione cambierà“. 

Photo credits Facebook 

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