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Detto da loro

Victoria Cabello dopo la malattia torna in tv: “Tre anni da incubo”

Victoria Cabello lontana dal piccolo schermo da quasi tre anni, a causa di una malattia, torna più forte di prima con un programma per i più piccoli. 

Victoria Cabello una delle giovani presentatrici più promettenti del momento non si vedeva da un po’, più precisamente da quasi 3 anni. In questo periodo la Cabello è stata lontana dal piccolo schermo a causa di una malattia, quella di  Lyme, in Italia ancora poco conosciuta, che le ha impedito di lavorare, lei stessa dichiara in un’intervista alla Stampa: “All’inizio mi sentivo tremendamente stanca, poi la cosa è andata peggiorando, ma non si arrivava a una diagnosi. Del resto sono sempre stata un po’ avanti: anche in questo caso sono il primo personaggio pubblico in Italia ad aver sofferto di questa malattia. Resto una trend setter”.

La conduttrice ha anche dichiarato di aver studiato in maniera approfondita la sua malattia: “Sono diventata la Carlo Verdone dei parassiti: so tutto. Una sera, ubriaca, ho anche comprato un dominio: The Health Pusher. E ora sogno un programma di medicina con Luciano Onder”. Adesso però è tornata in pista e le idee certo non mancano, infatti la Cabello torna su DeaJunior dove introdurrà la nuova serie dei Monchhichi, per chi non li ricordasse sono quelle scimmiette pelose nate negli anni ’70 in Giappone come bambole e poi negli anni ’80 trasformate in una serie di successo trasmessa in tutto il mondo.

Quindi la Cabello introdurrà ogni puntata con delle curiosità sul Giappone, usi costumi ma anche curiosità e perché no alfabeto e numeri, ha dichiarato: “Ero talmente fan dei Monchhichi che quando mi hanno proposto questo progetto sono caduta dalla sedia. Ho detto subito sì. Ha risposto la bambina che c’è in me. E appena ne ho parlato con le amiche, mi hanno iniziato a bombardare di foto, ognuna con il suo pupazzo Monchhichi. La sfida era rivolgermi a un pubblico che non è il mio solito, ma l’ho fatto trattando i bambini non da piccoli ma da persone”. 

Photo credits Facebook 

 

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