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Cose da Vip

Caso Yara, la mamma di Bossetti: “Massimo in carcere da innocente, chiediamo ripetizione Dna”

La mamma di Massimo Bossetti, Ester Arzuffi, torna a parlare in tv dell’innocenza del figlio nel delitto di Yara Gambirasio, la 13enne di Brembate di Sopra uccisa nel 2010.

Dopo la pubblicazione delle motivazioni che hanno spinto la Corte d’Assise d’Appello di Brescia a confermare l’ergastolo a Massimo Giuseppe Bossetti per aver compiuto l’efferato omicidio di Yara Gambirasio, la madre del condannato, raggiunta telefonicamente dalla trasmissione Mattino Cinque, è tornata a sostenere il figlio. Per la giustizia però non vi sono dubbi: ad uccidere la 13enne di Brembate di Sopra è stato il muratore di Mapello. Stando alle motivazioni della condanna, l’uomo avrebbe compiuto il delitto dopo essere stato respinto dalla ragazza, mentre provava ad abusare sessualmente di lei.

Ester Arzuffi continua, nonostante le due sentenze di condanna, a sostenere l’innocenza del figlio: “Ovviamente è un momento di grande apprensione, soprattutto sapendo che c’è mio figlio in carcere, un innocente in carcere, padre di tre figli che oggi chiedono solo di poter abbracciare il loro papà”. La mamma di Massimo Bossetti, ai microfoni di Mattino Cinque, ha inoltre posto l’attenzione sullo stato morale e psicologico del figlio: “Credo che sia impossibile immaginare come possa sentirsi mio figlio in carcere da innocente. È ovvio che Massimo sia estremamente demoralizzato. Spero solo che la forza che ha avuto fino a oggi continui”.

Ad essere convinta e certa dell’innocenza di Massimo Bossetti non è soltanto la mamma Ester, ma tutta la famiglia del muratore di Mapello. Tutti credono che a commettere l’omicidio di Yara Gambirasio non sia stato l’operaio edile. La mamma dell’uomo, al telefono con l’inviato di Mattino Cinque, ha aggiunto: “Noi continueremo a chiedere una nuova perizia per vie legali sul Dna – quest’ultima sempre negata, anche dalla Corte d’Assise d’Appello, in quanto ritenuta un esame assolutissimamente non necessario – finché avremo fiato in corpo”. La signora Arzuffi ha inoltre affermato: “Crediamo alla giustizia, e confidiamo nella Cassazione, soprattutto per capire chi è stato davvero a fare del male a quella piccola creatura di Yara”.

Photo Credits Facebook

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