Ester Arzuffi ha sempre negato di aver avuto una relazione con Giuseppe Guerinoni, padre biologico di Massimo Bossetti, condannato per l’omicidio di Yara Gambirasio, e per sostenere tale tesi ha accusato il ginecologo di averla inseminata a sua insaputa: ecco come ha reagito la famiglia del medico.
Non ci sta la famiglia del ginecologo tirato in causa dalla mamma di Massimo Giuseppe Bossetti, Ester Arzuffi, che sostiene di non aver mai avuto rapporti con il padre biologico del figlio, Giuseppe Guerinoni. I familiari del medico hanno così avviato una pratica legale nei confronti della donna che ha fatto intendere, con le molte dichiarazioni rilasciate a giornali e trasmissioni televisive, di essere stata inseminata artificialmente a sua insaputa dal ginecologo, dalla quale sarebbero nati i due gemelli: Massimo e Laura Letizia Bossetti.
La Arzuffi ha più volte sostenuto, nei diversi programmi in cui è stata ospite, l’innocenza del figlio in merito al delitto della tredicenne di Brembate di Sopra. Nei giorni precedenti la sentenza di condanna di secondo grado riguardante l’omicidio di Yara Gambirasio, scomparsa il 26 novembre 2010, la donna ha affermato di non essere mai stata insieme a Giuseppe Guerinoni. Per sostenere questa tesi, la madre di Massimo Bossetti, ha persino ipotizzato di essere stata sottoposta a sua insaputa ad una inseminazione artificiale effettuata dal ginecologo che l’aveva in cura in quegli anni. “C’è poco da spiegare, il ginecologo qualcosa ha fatto. Non mi sono mai accompagnata con Guerinoni. Qualcosa è successo durante le visite”, aveva affermato ai microfoni di Quarto Grado. Il nome del medico, inizialmente mai espresso, è poi venuto fuori nel corso della trasmissione di Rete 4, andata in onda il 23 giugno 2017.
La famiglia del ginecologo, deceduto nel 2004, si è detta indignata dall’accusa mossa dalla mamma di Massimo Bossetti ed ha quindi deciso di querelare Ester Arzuffi per aver divulgato una notizia falsa e il giornalista Giangavino Sulas per averla diffusa. Dichiarazioni, quelle della mamma del muratore di Mapello, che ledono la reputazione del ginecologo avendo, secondo quanto da lei affermato, violato i doveri deontologici. Inoltre la famiglia dell’uomo ha poi aggiunto che il medico all’epoca non aveva ancora uno studio privato e non si era neanche specializzato in ostetricia e ginecologia e che, al tempo, lavorava in ospedale.
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