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Cose da Vip

Dj Fabo: come una distrazione può cambiare la vita

Qual è la storia della vita di Dj Fabo che sta facendo discutere e sta dividendo l’opinione pubblica? Come è diventato all’improvviso il simbolo dell’eutanasia?

Dj Fabo si chiamava Fabiano Antoniani: chiamava perché oggi, 27 febbraio, in una clinica Svizzera ha deciso di farsi togliere la vita. Era milanese, aveva 39 anni, una vita davanti. Broker, assicuratore e soprattutto dj di successo. Il suo sogno nel cassetto: vivere di musica. Un sogno che gli è stato portato via da una distrazione. Una notte.

Stava tornando da un dj set in un noto locale milanese. Sulla strada del ritorno, mentre viaggiava a bordo della sua auto, in piena notte, fu coinvolto in un drammatico incidente. Stava guidando, quando gli sfuggì il telefono di mano, si chinò una frazione di secondo per afferrarlo, quando riprese il controllo del volante era troppo tardi: l’auto sbandò a destra e impattò un’auto che procedeva lungo la corsia di emergenza. L’impatto lo sbalzò fuori dall’abitacolo a metri di distanza. I soccorsi furono immediati, così come la corsa in ospedale, ma era troppo tardi. La diagnosi non lasciò alcuna speranza: cieco e tetraplegico, condannato a restare immobile per il resto della vita, “una notte senza fine” come disse lui in seguito.

Fabiano, però, non smette di combattere: le prova tutte. Dalle staminali agli interventi sperimentali, fino alla diagnosi definitiva. Sarà per sempre intrappolato nel suo corpo, nelle sue tenebre. Allora comincia una nuova battaglia: quella per la libertà di morire. Dopo mesi approda in Svizzera per reclamare il suo diritto. Si sottopone a tutti gli esami, può ancora cambiare idea. I medici gli danno il via libera, ma può ancora salvarsi, è a un bivio; poi la decisione: si avvicina all’interruttore e spegne la luce per l’ultima volta. Scompare Fabiano, secondo le sue regole, secondo la sua volontà.

Photo Credits: Facebook

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