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Cose da Vip

Alberto Sordi: i parenti saranno esclusi dall’eredità, i soldi in beneficenza

Una sentenza ha sancito che il patrimonio vada alla Fondazione che porta il suo nome, in modo da consentire la nascita di un museo nella sua villa romana.

ULTIMO AGGIORNAMENTO: 24 FEBBRAIO 07:55

Finalmente si è arrivati ad una sentenza: i soldi dell’eredità di Alberto Sordi andranno ad una fondazione. La villa romana a Caracalla, residenza del grande Alberto Sordi, sarà un museo a lui dedicato, esattamente come lo stesso attore aveva disposto nel testamento aperto dopo la sua morte, avvenuta il 24 febbraio del 2003.

Tutto il problema ruotava intorno alla nullità del testamento di Aurelia Sordi, sorella di Alberto, sul presupposto che fosse incapace di intendere o volere al momento della redazione dell’atto. Sulla presunta incapacità, tuttavia, non si è mai pronunciata una sentenza, necessaria al giudice per prendere una decisione nel merito. “Molti aspiranti eredi tra l’altro non hanno documentato nemmeno di essere tali” sono state le parole – riportate dal Corriere – dell’avvocato Felice d’Alfonso del Sordo, legale della Fondazione Alberto Sordi, presieduta da Italo Ormanni: “Il sequestro era inammissibile. Nella causa di merito nella quale è inserito il procedimento d’urgenza, gli aspiranti eredi, in particolare, non hanno chiesto la proprietà dei beni che pertanto non sono sequestrabili. I ricorrenti non avevano diritto a proporre il ricorso”.

“Il sequestro era inammissibile. Nella causa di merito nella quale è inserito il procedimento d’urgenza, gli aspiranti eredi, in particolare, non hanno chiesto la proprietà dei beni che pertanto non sono sequestrabili. I ricorrenti non avevano diritto a proporre il ricorso”, ha così concluso il legale. Sia fatta, dunque, la sua volontà. Alberto avrà una casa in sua memoria. La Villa a Caracalla, dove ha vissuto con le sorelle per tutta la vita, si trasformerà in un museo dedicato all’attore più amato della storia della Capitale. Sarà certamente visitatissimo, ora non resta che attendere…

RETTIFICA:

I parenti che hanno impugnato il testamento avevano chiesto nell’ottobre 2015 al Tribunale la nomina di un custode che gestisse in modo corretto i beni ereditari oggetto della causa per l’annullamento del testamento.Con la decisione del 21.2.17 il Tribunale di Roma, senza entrare in alcun modo nel merito della vicenda, ha dichiarato inammissibile il ricorso per sequestro, sostenendo che l’annullamento del testamento non comporta l’immediata restituzione dei beni, per cui non è possibile nominare un custode.

Tuttavia, essendo emersi nel corso del giudizio sul sequestro una serie di condotte della Fondazione che ad avviso dei parenti sono censurabili e giustificavano la nomina di un custode, essi si riservano di interpellare i soggetti con cui la Fondazione ha rapporti per avvertirli della opportunità di evitare atti dispositivi del patrimonio e, in particolare, della Villa. Infatti, la causa di merito è in corso e il giudice ha disposto la perizia sulla incapacità di intendere e volere della Sordiquando ha fatto il testamento, accogliendo al richiesta in tal senso della difesa dei parenti.

Ove fosse annullato il testamento i parenti diverrebbero eredi per legge e tutti i beni ereditari dovranno essere loro restituiti, così che essi potranno, come più volte dichiarato, destinarli a perpetuare la memoria del famoso parente anche attraverso un Museo.

Photo Credits: Facebook

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