Jannah Theme License is not validated, Go to the theme options page to validate the license, You need a single license for each domain name.
Cose da Vip

La condanna di Sgarbi: scoppia la polemica e il pm chiede un aumento della pena

Non hanno riconosciuto il “disvalore dei propri comportamenti”, né si sono scusati il critico d’arte Vittorio Sgarbi e il suo autista: queste le motivazioni.

Non si può, non è giusto: la condanna a cinque mesi di carcere e gli 11 mila euro di risarcimento per quel litigio con quattro carabinieri davanti ai cancelli di Expo non bastano. La pena per Vittorio Sgarbi deve essere aumentata fino a un anno e mezzo. Lo scrive il pubblico ministero di Milano Elio Ramondini nel ricorso in Cassazione che ha presentato contro la sentenza firmata dal giudice della quarta sezione penale Marco Tremolada, che lo scorso settembre ha condannato, con rito abbreviato, per violenza e minaccia a pubblico ufficiale l’ex deputato di Forza Italia ed ex sindaco di Salemi (in provincia di Trapani), oltre all’autista della macchina sulla quale viaggiava, Nicola Mascellani, cui ha inflitto quattro mesi di reclusione. Secondo il magistrato, non si sono mai scusati, non hanno riconosciuto il «disvalore dei propri comportamenti». Per cui, sostengono, la pena deve essere aumentata.

Secondo la Procura, il giudice della quarta sezione penale di Milano Marco Tremolada non avrebbe dovuto riconoscere al critico l’attenuante del risarcimento del danno (diecimila euro ai quattro militari parte lesa, più mille euro per l’Arma dei carabinieri). Secondo quanto scrive il pm nel ricorso, la cifra pagata da Sgarbi sarebbe stata “irrisoria in ragione di quanto patito in termini di dileggio”.

Il motivo del contendere? Lo scorso 22 maggio, minacciato nel corso di un diverbio alcuni carabinieri che presidiavano uno degli ingressi dell’Expo. Sgarbi e l’autista sarebbero arrivati in macchina «in contromano» e senza l’accredito davanti all’ ingresso «cargo 6» di Expo. E poi si sarebbero rivolti alla sicurezza così: «Non me ne frega un c…, togliti dalle p… io qui dentro faccio quel c… che voglio». E ancora: «Sei un fascista, non fate un c… e state interrompendo un pubblico servizio, ci vedremo in tribunale, siete due cogl…». Ai posteri l’ardua sentenza.

sgarbi-1-670x274

Photo Credits: Twitter

Pulsante per tornare all'inizio