Paola Caruso: “Vi racconto il mio natale più bello!”
Dalla “Bonas” di Paolo Bonolis ad attrice con Massimo Boldi in “Un Natale al Sud”. La giovane calabrese Paola Caruso, apprezzata per quella sua bellezza esplosiva, si è detta estremamente felice della nuova esperienza e ha ringraziato Massimo Boldi e la medusa di averle dato la possibilità di entrare nel cast del film di natale. E, a proposito di natale, a Velvet Mag ha raccontato qual è stato il suo natale più bello.
Il film che ha girato con Massimo Boldi, “Un Natale al Sud”, nelle prime due settimane di programmazione ha incassato 2.421.662 euro: niente male come debutto nel mondo del cinema. Paola Caruso ne ha fatta di strada da quando, ragazza immagine del Billionaire in costa Smeralda, tentava la strada della televisione. “Uomini e donne”, “Sexy car wash” e poi anche “Buona Domenica” fino ad arrivare a “Avanti un altro”, game show pomeridiano condotto da Paolo Bonolis che la consacra presso il grande pubblico televisivo.
Quando il cinema ha bussato alla sua porta, ne è stata felicissima: aggiungere un’esperienza simile al suo curriculum era il suo sogno di bambina. Al padre, quando era piccola, diceva sempre: “Papà, da grande voglio fare il “cinepanettone”. Non un film, ma proprio il cinepanettone”.
“Sono arrivata sul set il primo giorno agitatissima”, ha raccontato, “davvero non sapevo cosa dovevo fare. Avevo studiato le mie battute ma non avevo la più pallida idea di come mi sarei dovuta muovere all’interno della mia scena e interagire con gli altri attori. Me ne stavo da una parte fino a che mi sono forzata a chiederlo alla produzione. Che devo fare? Ho detto. E loro: la tua prima scena è uno spogliarello. Ci sono problemi? E io: nessun problema, meno male, cominciamo da una cosa facile. Iniziamo bene”.
A parte gli scherzi: com’è stato?
“Intenso, emozionante. Il mio personaggio è quello di Andrea, ballerina di burlesque, una ragazza un po’ svampita che cerca l’amore vero perché tutti gli uomini la prendono in giro. Alla fine….ve lo dico, lo trova ma per una persona che non immaginereste mai. Diciamo che troverà quello che cercava ma non “come” lo cercava”.
All’interno del film c’è un “bacio tra donne” con Barbara Tabita. Imbarazzo?
“E’ stato difficile perché dovevo mantenere la concentrazione ma divertente perché ogni fine scena scoppiavamo a ridere. E non è una cosa buona perché perdi la tensione e devi ricominciare. Non è stato un problema il bacio, assolutamente. Il cinema è finzione e non ho alcun tipo di pregiudizio”.
Nella scena dello spogliarello stile “Nove settimane e mezzo” sei stata perfetta.
“Non avete la minima idea di quante volte lo abbia guardato insieme al regista, rimandato indietro, guardato di nuovo. Ho studiato ogni singolo passaggio di quello “streap tease” storico. Anche se non sarò mai all’altezza della grande Kim Basinger ho cercato di dare il meglio di me stessa e ci ho messo tutto il mio impegno”.
Hai intenzione di proseguire con la carriera di attrice?
“Certamente e per arricchire la mia professionalità e il mio curriculum presto sarò a teatro, dove devi essere per forza efficace o il pubblico ti fischia. Sarà un’esperienza nuova e non vedo l’ora di farla. Per il momento mi godo il “mio” cinepanettone che è stato un bellissimo regalo di natale ma da gennaio riprendo con tutti i miei programmi”.
A proposito di natale, ci racconti quale è stato il tuo natale più bello?
“Il natale più bello di tutta la mia vita è stato il primo natale di cui ho memoria cosciente perché con la mia famiglia è rimasto sempre quello: negli anni a venire abbiamo fatto sempre le stesse cose. Avevo sei anni, mia mamma e mio papà avevano addobbato un albero che a me sembrava gigantesco, vero, nel suo vaso. Era già dai giorni precedenti che mi avvicinavo ai rami perché profumavano e anche se gli aghi mi pizzicavano il naso continuavo a farlo. Mi ricordo che la sera del 24, dopo la Santa Messa e dopo avere messo il bambinello nel presepe, quando tutti ormai dormivano ed era buio, ho preso un libro di favole, mi sono nascosta dietro l’albero e piano piano ho letto tutte le fiabe grazie alle “lucine” aspettando Babbo Natale”.
Che gli avevi chiesto nella letterina?
“Avevo chiesto un cavallino a dondolo di quelli grandi e volevo essere sicura che me lo lasciasse. Ho conosciuto Cenerentola, Hansel e Gretel, La bella addormentata nel bosco tutti nella stessa sera. Ero seduta per terra su una copertina con dietro la schiena un cuscino: mi sono addormentata, il libro in braccio, gli aghi dell’abete tra i capelli. Il giorno dopo mia mamma e mio papà, che purtroppo oggi non c’è più, mi hanno svegliato ridendo e io, appena aperti gli occhi, ho visto intorno a me tanti pacchetti: Babbo Natale era venuto e io non ero riuscita a vederlo. Ero dispiaciuta ma la mamma mi ha consolato a suon di pasta al salmone, gamberetti fritti, baccalà e lenticchie. Anche se abitavo in Calabria eravamo in montagna e fuori c’era la neve: era bellissimo. La cosa ancora più bella è che tra i pacchetti ce n’era uno più grande degli altri e dentro c’era il mio tanto desiderato cavallino a dondolo, quello per cui ero stata veramente brava tutto l’anno”.
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