Alcune giornaliste del sito di Condé Nast si scagliano contro il fenomeno dei fashion blogger, accusandolo perfino di «far morire lo stile». Vogue si schiera contro la tendenza.
Terminata la settimana della moda milanese è tempo di bilanci e di polemiche: a tirare le fila di tutto sono i giornalisti di Vogue, il magazine di moda che detta legge sulle nuove tendenze, il colosso che stabilisce cosa è in e cosa è out. Le grandi bocciate della Milano Fashion Week, però, non sono né modelle né stiliste, ma le fashion blogger.
Il sito di Condé Nast si scaglia contro la categoria, il fenomeno emerso negli ultimi anni: “È una situazione schizofrenica, e non può essere positivo”, scrive il direttore creativo digitale del sito della rivista, Sally Singer, in un editoriale in cui si fa il punto sulla celebre settimana: “Nota per i blogger che cambiano da testa a piedi i loro outfit sponsorizzati ogni ora: Finitela. Trovatevi un altro lavoro. State dichiarando la morte dello stile”.
Opinione condivisa anche da Sarah Mower: “Hai ragione Sally, la categoria dei blogger, inclusi i fotografi di street style che le aspettano e adorano, è orribile“, sostiene il capo critico dell’edizione online di Vogue, “Ma ancor di più, è patetico come queste ragazze corrano continuamente su e giù per le sfilate, nel traffico, addirittura rischiando di essere investite, solo nella speranza di farsi fotografare”. “Non è triste solo per queste ragazze che si pavoneggiano per i fotografi”, aggiunge Nicole Phelps, direttrice di Vogue Runway, ponendo l’accento su un altro aspetto: “È stressante, in egual misura, vedere quanti marchi partecipino al fenomeno accrescendolo”. In Italia il fenomeno è più diffuso che mai, ma le critiche ancora non sono arrivate. Cosa ne penserà Chiara Ferragni, famosa nel Bel Paese per i suoi post sulla moda?
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