Pupo racconta il suo viaggio della speranza su Trenitalia, tratta Roma-Reggio Calabria: “sfiorata un’altra tragedia ferroviaria”. Paura e tanta preoccupazione per il cantante toscano.
Sembrava un viaggio normale, quello di Enzo Ghinazzi, in arte Pupo, mentre stava raggiungendo la possima meta del proprio tour. A quanto parte il cantante si è pentito di aver preso il treno per il proprio viaggio, in quanto non tutto è andato liscio. Pupo ha deciso di condividere sui social la propria brutta esperienza raccontando passo dopo passo cosa è caduto sul Freccia Bianca 9873, partito da Roma e diretto a Reggio Calabria. Tutto è iniziato con un normale ritardo: “Incredibile!! Per un errore del macchinista, siamo fermi a Cancello Stazione (in provincia di Caserta, ndr) da due ore. I grandi geni di Trenitalia colpiscono ancora“.
Poi arriva l’agghiacciante rivelazione di Pupo che allarma i fan: “Spero di esagerare, ma a quanto mi hanno raccontato, potremmo avere sfiorato un’altra tragedia ferroviaria“. Cos’è accaduto di preciso? Pupo fa un preciso riferimento alla tragedia dei treni che ha colpito la Puglia, e ha quanto pare anche sul treno in cui viaggiava Pupo c’è stato un errore umano simile: “Pare che il macchinista si sia accorto dal paesaggio che la linea ferroviaria che aveva preso o meglio,che gli avevano aperto, era sbagliata“.
Così la preoccupazione e la paura si trasformano in rabbia contro Trenitalia: “Chiedo a @trenitalia_fs_ di aprire un’inchiesta su quanto è appena accaduto al #frecciabianca n.9873,in servizio da Roma per Reggio Calabria“. Evidentemente allarmati il personale Trenitalia interviene subito a placare l’ira di Pupo: “Stiamo viaggiando con due ore e mezzo di ritardo, ma almeno per ora siamo, incolumi. Ci hanno anche dato un omaggio“. Gli avranno offerto un gelato al cioccolato? “Nel sacchetto che ci hanno regalato c’erano un succo di frutta, una bottiglietta d’acqua e una crostatina. Unica nota positiva il capotreno“. Ma la cosa che meraviglia di più Pupo è la reazione delle persone: “L’inquietante rassegnazione che c’è fra la gente, è il peggior segnale per un paese che vuole ripartire“.
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