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Cose da Vip

Loredana Bertè: tengo d’occhio i ragazzi, potrebbe esserci un altro Briga

Esplosiva come sempre Loredana Bertè ha espresso il suo pensiero sui nuovi concorrenti di “Amici”. Lo ha fatto senza peli sulla lingua, ricordando ai ragazzi che sono lì per imparare e non perché siano già “arrivati” e che per farsi apprezzare dal pubblico bisogna cantare in italiano.

E’ più rilassata rispetto allo scorso anno. Conosce il meccanismo del talent, gode del rispetto di Maria De Filippi che l’ha voluta di nuovo in giuria, degli altri giurati, dei coach e di tutti gli spettatori che le riconoscono un ruolo importantissimo nella musica italiana. Il suo essere schietta e diretta, per alcuni troppo, le ha procurato ancora più estimatori. Per Loredana Bertè questo è stato un anno d’oro grazie al successo televisivo, a quello del libro “Traslocando, è andata così” che è diventato un cult e di una serie di concerti che hanno fatto registrare il tutto esaurito. Ora torna ad “Amici” con maggiore consapevolezza, sapendo già cosa l’aspetta.

“Ma guardate che ogni volta c’è sempre un’incognita perché questi allievi hanno tutti talenti diversi e ancora non conosco le loro potenzialità. Rispetto all’anno scorso però ho notato una costante: tutti quanti si sentono già arrivati”.

In che senso?

“Io lo vedo. Non pensano che devono crescere, che adesso possono anche fare successo qui ma poi fuori non sono nessuno se non si applicano con tutte le forze. Pensano che sono già al top. Non lo fanno vedere apertamente perché pensano che sia un po’ troppo presto ma io lo capisco. Vedo dei giochi strani e per il momento non mi sbilancio, voglio aspettare di vedere come si evolvono per farmi un’idea più completa. E’ importante anche vedere se uno fa tesoro dei consigli e migliora o se rimane lì inchiodato nel suo mondo. E poi questo inglese!”.

Non è d’accordo con i brani stranieri?

“Ma perché cantano in inglese? Perché non è che poi usciti da questa scuola possono incidere in inglese. Guardate Mengoni o Noemi, hanno avuto un successo enorme ma in italiano. Anche Elisa, bravissima in inglese, è letteralmente esplosa quando ha cantato in italiano. Lei sì che può permettersi di cantare in inglese, è grande e quando raggiungi quel livello puoi fare quello che ti pare. Non puoi invece quando non ti conosce nessuno”.

Forse i ragazzi trovano l’italiano poco stimolante.

“Ma l’italiano è bellissimo, ci sono poi tutta una serie di dialetti che sono una ricchezza. Allora perché non canti in dialetto? E’ musica e cultura, sono le nostre radici. Sarebbe meglio no? Oppure si può cantare in spagnolo, che è una lingua mediterranea come la nostra, o il portoghese. No. Tutti lì a cantare in inglese”.

I suoi litigi dell’anno scorso con il rapper Briga sono indimenticabili. Ci sarà un altro “Briga” quest’anno?

“Non parliamo di lui, non voglio fare pubblicità a uno così. Su di lui non ho cambiato idea, penso sempre le stesse cose. Magari ci fosse un altro Briga, sarebbe d’esempio agli altri vedere come uno non si deve comportare quando ancora è nessuno. Ma vedrete che comunque ci sarà qualcuno come lui che si crede di essere chi sa chi”.

L’unica cosa che avete in comune è che anche Briga ha scritto un libro.

“Davvero? Ha scritto un libro? Ma se non sa fare neanche le aste! (delle lettere)”

 

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