Hotel Savoy di Sanremo, polemiche per l’abbandono dell’albergo in cui morì Luigi Tenco
Sono passati ben 49 anni dalla morte di Luigi Tenco avvenuta nell’Hotel Savoy di Sanremo e precisamente nella camera 219 (fu rinvenuto dall’amico Lucio Dalla e dalla sua amata Dalida). Una scomparsa di cui ancora si parla molto, visto che proprio qualche giorno fa il criminologo Pasquale Ragone è intervenuto ai microfoni di una trasmissione di Radio Cusano Campus dicendo che non si è affatto trattato di un suicidio come tutti credono. Qual è la verità? Nessuno lo sa. E’ molto strano però pensare che proprio l’albergo in cui è deceduto attualmente è solo un fantasma nella città dei fiori. Una situazione che sta scatenando non poche polemiche già da diverso tempo.
Nel 2013 sembrava essere tutto risolto e c’era chi parlava di una presunta riapertura come Hilton o come Sheraton. Tutta colpa di un contenzioso fra lo stesso Comune e la Immobiliare di Savoia: sono finiti in Tribunale per stabilire chi dovesse realizzare l’adeguamento delle fogne, visto che – come riporta La Repubblica – la concessione edilizia del 1998 non lo precisava. Un accordo che non si è mai trovato. Eppure il Comune vorrebbe farlo diventare un albergo di lusso, visto che dista a pochi metri dal Casinò. Riuscirà a riaprire in occasione della sessantasettesima edizione del Festival di Sanremo, nel febbraio del 2017, proprio a 50 anni esatti dal tragico evento?
Pare che la città abbia dimenticato Tenco, uno dei cantautori che ha fatto la storia della musica italiana. Non ci sono luoghi per ricordarlo. Magari verrà realizzata una statua com’è accaduto anche per Mike Bongiorno (lungo la passeggiata di Corso Matteotti)? “Stiamo appunto pensando – ha dichiarato il sindaco Alberto Biancheri attraverso le pagine dello stesso quotidiano – di dedicare ogni anno una statua ad un personaggio storico del Festival. Ho incontrato poco tempo fa Tony Renis e gli ho promesso che presto ce ne sarà una per lui“.
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