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Indiscrezioni & Social

Paolo Ruffini, la petizione che chiede la sua morte è stata rimossa

In pochissime ore ha fatto il giro del web una petizione dal titolo 50mila firme affinché Paolo Ruffini si tolga la vita. Assurdo. Inconcepibile. Allucinante. “Petizione: cerchiamo 50mila firme per convincere Paolo Ruffini a togliersi la vita! L’aria è un bene importante e di tutti. Lui con la sua esistenza sta sprecando inutilmente ossigeno. Il nostro. Se hai un cuore, firma e condividi. E’ per una buona causa”, riportava il sito Change.org. Dopo che su Twitter e Facebook si sono accorti di quest’idea “geniale” la pagina però è sparita.

Paolo Ruffini petizione

E’ stata rimossa dall’utente che l’ha creata? In realtà ci ha pensato lo staff del portale a toglierla perché l’uso di parole che incitano ad azioni violente è in contrasto con i termini di utilizzo del sito: “Change.org ringrazia i propri utenti che hanno permesso l’identificazione di questa petizione palesemente contraria ai principi di funzionamento della piattaforma”, si legge in un comunicato stampa. A questa petizione avevano già aderito più di ottocentocinquanta persone. Cose da pazzi. Secondo alcuni, l’attore e conduttore toscano sarebbe l’erede della continuazione della rovina della comicità italiana. E pensare che il suo esordio cinematografico nelle vesti di regista – Fuga di cervelli (leggi la trama su Velvet Cinema) – ha incassato in meno di un mese quasi cinque milioni di euro.

Ruffini ancora non ha commentato l’accaduto, ma ci hanno pensato i suoi fan – quasi novantacinquemila su Twitter e oltre un milione su Facebook – a difenderlo a spada tratta: “Spero sia tutto falso la gente sta fuori di testa“, “Tutta la mia solidarietà Paolino per quanto sta succedendo in questi giorni”, “C***o la gente sta proprio male“, “E dire che pensavo di averle viste tutte“, “Sono veramente dei pazzi”, “E comunque mentre voi siete lì a raccogliere 50mila firme per far togliere la vita a Paolo #Ruffini, lui nel frattempo sta facendo l’amore. La Rete lo vorrebbe morto? Sembra proprio di no. Alla faccia di chi gli vuole male. Tiè.

Foto by Kikapress

Samantha Suriani

Toglietemi tutto, ma non la musica, il buon cibo…e la tinta rossa. Potrei diventare pericolosa.

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